Sorgentedelvino LIVE 2018

Vini naturali, tradizione, territorio

Piacenza Expo, 10-12 febbraio 2018

· di Olga Sofia Schiaffino ·

 


 

D

ecima edizione per questa manifestazione dedicata ai vini naturali e di territorio: ambiente simpatico, ben organizzati gli spazi degli espositori, buona l’affluenza.
Liguria presente con 6 produttori tra i quali Luca Deperi con un Secagna in splendida forma, Rocche del Gatto ed i suoi intensi Pigato, Il Torchio che racconta il Vermentino dei Colli di Luni.

Dalla Linguadoca, Mas Zenitude ha convinto con un blend Clairette e Grenache Blanc di nome Solstice. Solare, floreale, agrumi in una chiusura sapida.

Jorg Bretz (Austria) lavora con la natura e porta in degustazione un Grüner  Veltliner in forma smagliante, un delicato Blauburgunder, un interessantissimo autoctono Blaufränkisch Seeberg, che viene coltivato su terreni vulcanici.

Un piacere riassaggiare Cotar, che ero andata a trovare in cantina in Slovenia 4 anni fa: grandi rossi, Malvasia e Vitovska con delicate macerazioni, permanenza in botte da 200 litri, di circa 15 anni.

Davvero entusiasmante il Vigne di Alto, un Aglianico della Cantina Lonardo – Contrade di Taurasi – che regala struttura, bouquet avvolgente e note minerali che prolungano il sorso. Capolavoro. Altra particolarità il Grecomusciu, vitigno a bacca bianca espressione del territorio, note floreali, pera, mela Golden e piacevolezza di beva.

Naolta è il vino frizzante, allegro e sincero di Silvia Fiorin da Pieve di Soligo: ottimo come aperitivo, necessita di buoni amici per essere condiviso!

Etna superstar

con la cantina Eno-Trio: non solo Traminer e Pinot Nero da sogno, ma un Nerello Mascalese purosangue, che parla di vigne curate con amore nel rispetto della tradizione dalla famiglia Puglisi.

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Bocchino Eugenio (Piemonte) presenta un Nebbiolo davvero emozionante, da due distinti cru, Roccabella e La Perucca; recentemente con etichetta Raica, ha acquisito un vigneto in Gallura dove nasce un fresco Vermentino.

Giuseppe Sedilesu ha avuto il merito di aver promosso il Cannonau di Mamoiada con i suoi vini e con la creazione dell’associazione Mamojà: ci delizia un vitigno bianco, la Garnazza, sia in versione in acciaio che quella che prevede una macerazione sulle bucce. I rossi hanno carattere, profumi balsamici e grande complessità: Mamuthone è sempre una vera esperienza sensoriale.

Altri produttori della zona si sono fatti notare: Cantina Canneddu, Gaia e Gianluigi Montisci, con i loro vini intensi e generosi.

Una giornata davvero intensa e caratterizzata da nuove scoperte, coinvolgenti conferme e cari saluti agli amici.

 

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